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Intervista: Berardino D'Errico, fondatore di Smartway, racconta il nuovo remote working… dal borgo!

Vita da Digital Worker: come unire al meglio vita e lavoro da remoto, immersi in paesaggi favolosi

Pubblicato da
Mara Zatti·28/06/2021
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Con il suo nuovo progetto smartway Beradino D'Errico vuole trasformare il remote working, rendendolo un'esperienza unica, sia per chi decide di farlo sia per i borghi e la comunità che ospitano questi nuovi Digital Nomad.

Dettagli

Raccontaci di te

Mi chiamo Berardino e sono originario di Montepulciano, in provincia di Siena, un posto meraviglioso, perla del Cinquecento e patria del vino nobile. Ho un percorso accademico tecnico (Ingegneria delle Telecomunicazioni, master in digital strategy) ma con molte versioni di latino e greco alle spalle durante il liceo.

Dopo 10 anni in aziende multinazionali in italia e all’estero (come Italtel, Vodafone, HeraComm), ho saltato la barricata lasciando il posto fisso per fondare a 35 anni la mia prima startup Urban Bikery che oggi compie quattro anni nel mondo del turismo sostenibile in bicicletta.

Le mie più grandi passioni? L’innovazione (... per la quale devi essere sempre sul pezzo) e il turismo. Penso che il mix di questi due ingredienti, cucinati con mindset aziendale, possano aiutare l’Italia ad essere ancora più protagonista nel mondo come destinazione regina, ancora di più di quanto lo sia già.

Il tuo nuovo progetto, Smartway: come è nato e quali sono le caratteristiche che lo rendono unico

Smartway nasce con due missioni: aiutare aziende a rendere più felici e quindi più produttivi  i propri dipendenti in remote working, promuovere aree meravigliose italiane e aiutarle ad essere attrattive per questa nuova tipologia di viaggiatore.

 Attraverso una piattaforma digitale andiamo a:

- scegliere borghi ideali per vivere e lavorare (mare/montagna/arte)

- scegliere case e servizi perfette per il remote work

- creare, nella pratica, e non solo a parole, delle vere e proprie community tra locals e workers per un reale impatto sociale.

Smartway è unico perchè è il solo che con i tre ingredienti di cui sopra garantisce a lavoratori di non essere annoiati e improduttivi.

I costi? Sono più bassi di quanto si possa pensare, anzi la maggior parte delle volte sono addirittura azzerati. Smartway infatti può accettare budget welfare di aziende che vogliono dare questo tipo di innovativo benefit ai propri dipendenti dando inizio ad una vera e propria rivoluzione. Proprio a Montepulciano stiamo partendo con i primi test e ricevendo le prime adesioni.

Oggigiorno sempre più ditte permettono di lavorare anche da remoto: qual è la formula ideale secondo te e quali sono i pericoli del lavorare da casa.

Noi partiamo da tre punti in cui crediamo molto.

Pensiamo infatti che le interazioni umane tra colleghi e gli ambienti di lavoro favorevoli siano fondamentali abilitatori per la crescita personale e professionale di ogni persona; che il #workfromhome in modo continuativo ti faccia rendere improduttivo e annoiato e che nuove conoscenze siano fondamentali per avere stimoli nuovi personali e professionali.

Con questi punti di partenza è ovvio che supportiamo ogni tipo di forma “ibrida” in cui il concetto di #remoteworking non sia sinonimo di #homeworking. A seconda dei vari contesti aziendali ecco che la soluzione migliore potrà veramente arrivare da un corretto bilanciamento tra casa, ufficio … e posti meravigliosi appunto in a… "smart way".

Quali sono secondo te gli ostacoli maggiori all'accettazione di questo nuovo modello lavorativo

Ad oggi la gestione di un team da remoto, per periodi più o meno lunghi, è assolutamente fattibile, su questo non c’è dubbio.

Ci sono due elementi perché ciò avvenga: l’uso di strumenti diversi rispetto a quelli tradizionalmente usati, un approccio manageriale all’organizzazione e ai task orientato sul risultato. Questi due fattori sono elementi non trascurabili di cambiamento, una parola chiave che di default, storicamente, impaurisce sempre, a priori, l’animo umano.

È questo, a mio avviso, il macro ostacolo che i nuovi modi di lavorare si portano con sé: un cambio di approccio che, tuttavia, con il tempo dimostrerà di produrre più vantaggi che svantaggi... se correttamente minimizzati.

E le aziende che ne faranno un loro punto di forza ne potranno beneficiare in termini di attrattività migliori talenti.

Quale impatto economico/sociale potrebbe fornire il “remote working” ai territori italiani

È un’opportunità che non può essere mancata per rivalutare territori fuori dalle rotte turistiche e destagionalizzare località già conosciute.

L’Italia è un brand pazzesco che si porta dietro un sogno di lifestyle che abbiamo cominciato ad esportare dai tempi di Mastroianni e Sofia Loren.

Abbiamo stimato impatti diretti, indiretti e indotti che su un borgo di 30 strutture arrivano ad essere tra i 900K€ e 1,1M€ l’anno. Con questi numeri riusciamo ad essere ascoltati da amministratori locali entusiasti di fare bene per le loro comunità.

Un punto è però fondamentale: il vero impatto è quello sociale!

Il sogno è quello, attraverso smartway, di dare esempi ispirazionali a teenagers locali attraverso sane integrazioni con smart worker appunto. Senza un’ossessiva attenzione su questo punto il progetto sarebbe fantastico solo a metà.

Il tuo luogo ideale per lavorare da remoto

Il mio è la Toscana, ma sono di parte. Tuttavia con smartway faremo partire dei percorsi mensili multi town affinché ogni remote worker possa trovare il suo luogo ideale per ogni determinato periodo dell’anno.

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