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Aumentano le tasse e Ryanair taglia voli da un importante aeroporto italiano!

L'amministrazione cittadina di Venezia ha recentemente deciso di aumentare l'addizionale comunale sui voli in partenza all'aeroporto di Venezia Marco Polo. La tassa comunale è aumentata dal 30 maggio 2023 del 38%, passando da 6,5€ agli attuali 9€.

Per tutta risposta Ryanair, che ha un'importante base nell'aeroporto veneziano, ha deciso di spostare verso Spagna e Portogallo uno dei suoi 4 aeromobili presenti nello scalo, con una conseguente riduzione di rotte e il taglio delle frequenze su altre che vengono mantenute. Aumenti di minore entità sono in arrivo anche in altri aeroporti italiani, che a questo punto potrebbero subire ripercussioni da parte della compagnia irlandese, regina dei cieli italiani. Vediamo tutti i dettagli qui di seguito!

Pubblicato da
Tribordo·19/01/2023
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Ryanair, taglio di un aeromobile e di diverse rotte da Venezia

La risposta agli aumenti da parte di Ryanair è stata appunto quella dei tagli: uno dei 4 aeromobili basati a Venezia Marco Polo sarà spostato nella penisola iberica dopo l'estate, con conseguente taglio di 6 rotte: Alghero, Colonia, Bournemouth, Helsinki, Norimberga e Fuerteventura.

Jason McGuinness, Chief Commercial Officer di Ryanair, ha così commentato: "ci rammarichiamo per l'illogica decisione del Comune di Venezia di aumentare l'addizionale comunale del 38%, passando da 6,50 a 9 euro per passeggero a partire dal 30 maggio, costringendo Ryanair a rimuovere un aeromobile basato, pari ad un investimento di 100 milioni di dollari e a cancellare 6 rotte dall’aeroporto Marco Polo di Venezia".

Ryanair ha fatto sapere che una delle conseguenze è la revisione del suo piano sull'aeroporto iniziato dopo la pandemia: nel 2019 nel periodo estivo a Venezia c’erano solo 4 rotte, rispetto alle 26 attuali.

Le low cost, con Ryanair in testa, contestano da tempo e chiedono l'abolizione dell'addizionale municipale in tutta Italia, che viene utilizzata anche per finanziare la cassa integrazione del settore aeronautico. Secondo la compagnia irlandese, l'abolizione della tassa permetterebbe di aggiungere almeno 40 aerei basati in Italia per un investimento di 4 miliardi di dollari e 1.500 posti di lavoro.

Secondo il sindaco di Venezia, Marco Brugnaro, la decisione di Ryanair non è un problema e anzi libererà slot per altre compagnie aeree, magari con un occhio al mercato asiatico, ma questo scenario è visto come improbabile dal presidente della compagnia che gestisce l'aeroporto, Enrico Marchi.

Aumenti, anche se di minore entità, sono stati decisi anche da altri aeroporti italiani, come Napoli e Lecce.

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