

Lo sappiamo: ci sono rotte che nascono, decollano, fanno sognare… e poi spariscono. A volte l’apri-e-chiudi dipende semplicemente dalla stagionalità, altre volte i conti non tornano, oppure cambiano le condizioni geopolitiche o operative. E così Ryanair ha annunciato un taglio massiccio per l’inverno 2025/26: 60 collegamenti scompaiono dal network, e l’Italia ne paga una fetta importante — quasi il 25%.
Ecco quali spariranno dall'Italia (E perché non dovremmo stupirci troppo…)
Su 60 rotte totali eliminate, 14 coinvolgono aeroporti italiani o collegano l’Italia con destinazioni europee e mediterranee.
Eccole:
Forlì – Katowice
Bari – Maastricht
Bari – Araxos
Bari – Tel Aviv
Bergamo – Friedrichshafen
Bergamo – Santander
Bergamo – Tel Aviv
Venezia – Colonia
Roma Ciampino – Hahn
Roma Fiumicino – Tel Aviv
Roma Fiumicino – Santander
Bologna – Tel Aviv
Trieste – Budapest
Treviso – Hahn
Insomma: 14 su 60, quasi un quarto. Una proporzione significativa che riflette bene la situazione italiana nel modello di business Ryanair.
Le ragioni variano da rotta a rotta, ma seguono un filo comune. Ecco i motivi principali:
Redditività insufficiente: Non basta avere passeggeri: serve margine. Se il biglietto medio resta troppo basso rispetto ai costi, la rotta “non sta in piedi”. Molti collegamenti da aeroporti più piccoli o verso destinazioni meno trafficate soffrono proprio di questo squilibrio.
Aumento dei costi operativi: Tra tasse aeroportuali, handling, spazi, slot e carburante, alcune destinazioni non sono più convenienti come prima. È il caso di vari scali italiani dove Ryanair lamenta costi crescenti che riducono l'attrattività della base
Situazioni geopolitiche e limitazioni operative: Le rotte verso Tel Aviv sono l’esempio più chiaro: oltre al contesto internazionale instabile, Ryanair non può più operare dal terminal low-cost, molto meno oneroso. Risultato: rotta sospesa
Mercati che non rendono più abbastanza: Alcuni collegamenti verso la Spagna e la Germania hanno visto un incremento dei costi oppure un calo della redditività. Per una compagnia ultra-low-cost, è un campanello d’allarme.
Strategia di riallocazione della flotta: Ryanair sposta gli aeromobili dove rendono di più. Se una rotta non performa, meglio chiuderla e potenziare scali più redditizi altrove.
Per continuare a viaggiare smart anche in un inverno di tagli:
Controlla sempre gli aeroporti alternativi: a volte basta cambiare scalo per trovare ancora buone tariffe.
Valuta combinazioni creative: treni+voli, hub diversi, micro stopover.
Non dare mai per scontata una rotta “minore”: se ti interessa davvero, meglio monitorarla.
Occhio alle stagionalità: tante rotte potrebbero tornare in estate, anche se ora non ci sono.
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