Intervista alla Travel Blogger Alessandra Rufini
Alessandra Rufini ci racconta del suo viaggio, iniziato 4 mesi fa, dalla Lapponia svedese fino ad arrivare al centro e sud America. Leggete qui come si è preparata a farlo in mezzo alla pandemia e delle sue esperienze di viaggio con Workaway.
Ciao a tutti, sono Alessandra Rufini aka Passport162_ar su Instagram, ho 27 anni, sono umbra di Spoleto e amo tutto ciò che abbia a che fare con viaggio, natura, avventura e fotografia! Dopo aver completato la laurea magistrale in Traduzione ed Interpretariato a febbraio 2020, avevo in programma di trasferirmi in Australia proprio a metà marzo, ma la pandemia ovviamente non me lo ha permesso e il 2020 è stato decisamente differente da come me lo ero immaginato – ma non per questo meno interessante! Il viaggio è stato comunque il focus dell’anno, ma con una destinazione che ancora conoscevo poco: il mio paese! Insieme ad un'altra anima pazza conosciuta durante il lock down (@giulio_capoccioni) ho girato l’Italia da sud a nord, il tutto a bordo del suo Defender camperizzato con tenda rooftop: inutile dire che è stato pazzesco e che mi ha permesso di scoprire un’altra tipologia di viaggio di cui mi sono follemente innamorata!
Senza dubbio il primo vero viaggio: Cuba, 16 febbraio 2017 – ecco il perché di passport162, il 16 febbraio 2017 è stato l’inizio di tutto! È stato il viaggio post laurea con due mie amiche, 26 giorni senza programmi, solo uno zaino e tanta voglia di buttarsi. È stato un viaggio ma soprattutto una crescita di consapevolezza. Lungo il percorso abbiamo conosciuto centinaia di persone, ma sono state tre ad aver dato un senso al tutto. Chi di voi ha visto il film “Bellezza collaterale”, saprà cosa intendo quando parlo dei tre personaggi che interpretavano rispettivamente “Amore”, “Tempo” e “Morte”; ecco, immaginate di essere in viaggio e di incontrare tre persone – tra tante – che impersonano queste tematiche a pennello. Per me è stata una sorta di illuminazione che mi ha fatto capire che mi trovavo nel posto giusto al momento giusto, che la strada giusta per me era proprio quella.
È nato circa 6-7 anni fa con la stessa intenzione per cui ciascuno di noi apre un profilo social: condividere i momenti della propria vita con altre persone, siano esse amici, conoscenti o sconosciuti. Pian piano i social sono diventati un trampolino di lancio per molti e tra questi molti sono cominciati ad apparire i famosi “travel blogger”. Grazie ad alcune di queste persone che mi hanno ispirato e mi hanno fatto capire che la vita è molto, ma molto di più di una lista della spesa da spuntare, ho cominciato a cercare me stessa e ciò che faceva al caso mio. Nel mio piccolo, il mio profilo ha lo scopo di aiutare persone che si sentono strette nella società di oggi e che “vorrebbero ma…”. Ecco, vorrei aiutarle a trasformare quel “ma” in forza di volontà e coraggio.
Eh, qui sarà dura essere brevi e concisi: come racchiudere in poche parole un concentrato di esperienze che una persona normale a mala pena vive in qualche anno ed alcune addirittura in tutta la propria vita?!
Da vera amante del nord, l’avventura ha avuto inizio nella Lapponia Svedese, a Kiruna. Grazie alla piattaforma Workaway.info, sono riuscita, insieme ad altri due ragazzi della mia città, a trovare un lavoro come volontari in una Husky Farm, quindi i primi 2 mesi hanno avuto come protagonisti proprio loro, la slitta, la motoslitta e la signora indiscussa della notte: l’aurora boreale. Sono rimasta da inizio dicembre fino a fine gennaio (con temperature fino a -30), per poi spostarmi in Costa Rica dove sono rimasta un altro mese alternando il viaggio a 10 giorni di lavoro in un Ecolodge nella foresta lungo il corso del Fiume Pacuare: niente acqua calda, niente corrente e zero connessione! Un paradiso. Dopo aver esplorato i meravigliosi parchi naturali della Costa Rica, ho continuato il viaggio in Colombia, dove ho trascorso un totale di 38 giorni. Che dire? Un popolo passionale, accogliente e profondo che rende giustizia alla bellezza variegata del paese che abita. Dal deserto alle grandi città, dalle vette di 5 mila metri al mare da favola delle isole di San Andres. Al momento mi trovo in Ecuador e ho passato gli ultimi 12 giorni in un luogo che, insieme ad altri 2-3, è diventato ufficialmente uno dei miei preferiti e dove spero di tornare presto: le Isole Galapagos. In questo luogo remoto e – fortunatamente – protetto a livello ambientale, è pura normalità buttarsi in acqua e trovarsi circondati da leoni marini che vogliono giocare, pinguini curiosi, squali di svariate razze, tartarughe marine che nuotano con la loro eleganza e razze e mante di tutti i colori e dimensioni. Un vero e proprio paradiso per gli amanti degli animali, della natura e delle immersioni!
In realtà, al momento di lasciare l’Italia, l’unica vera cosa che avevo organizzato era il lavoro come volontaria in Lapponia. Il tutto è venuto da sé, in una serie di occasioni che non mi sono fatta sfuggire. Sicuramente gli ostacoli maggiori nel viaggiare in un periodo come questo riguardano principalmente la parte burocratica: ogni volta c’è da controllare le restrizioni in vigore in ogni paese, vedere tutti i requisiti di ingresso, tamponi e ancora tamponi! Un’altra difficoltà riguarda sicuramente gli spostamenti all’interno dei paesi; siccome il turismo internazionale è venuto a mancare, le connessioni via terra per alcune destinazioni erano spesso vuote e mi sono ritrovata a dover pagare un biglietto per 6 persone per poter partire e raggiungere alcuni luoghi! Sembra assurdo, ma questa è la realtà attuale. C’è da dire però che c’è un gran punto a favore: spesso mi sono trovata a vivere i luoghi completamente da sola ed è stato un po’ come tornare indietro nel tempo, quando ancora il turismo di massa non si sapeva nemmeno cosa fosse.
Ho scoperto Workaway (un sito per scambi culturali, lavoro in vacanza e volontariato, ndr) grazie ad una coppia di ragazzi che seguo su YouTube (ricordatiilgiacchetto) ed è stato grazie a loro che mi sono convinta ad iscrivermi al sito e ad iniziare la ricerca. Ho iniziato dalla Lapponia svedese perché non erano previste restrizioni in partenza dall’Italia e poi ho continuato a cercare sempre in base alle varie aperture che variano di paese in paese. Ho parlato della mia esperienza con Workaway in un video che ho caricato nel mio profilo YouTube e in cui rispondo alla maggior parte delle domande che possono venire in mente: vi invito a guardarlo per evitare che questa intervista diventi infinita 😊
Nessun dubbio a riguardo: Islanda. Ci sono stata 3 volte ma spero vivamente di tornare e chissà, un giorno, di trasferirmi lì per un periodo. Spero di poter trasmettere un po’ del mio amore per quella terra a tutti coloro che vorranno!
Link:
https://www.facebook.com/AlessandraR.Rufini
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