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Cosa cambia con la nuova ordinanza per i rientri dall'estero

La nuova ordinanza del ministero della Salute modifica la composizione delle liste C, D ed E, con 16 paesi che cambiano lista

Pubblicato da
Tribordo·31/10/2021
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Cari Pirati, dopo le grandi novità dell'ordinanza del Ministero della Salute del 29 luglio (vedi il nostro articolo), che ampliava il numero dei paesi extra UE della lista D (quelli verso i quali è consentito partire anche per turismo) da 9 a 27 diminuendo i giorni della quarantena obbligatoria al rientro in Italia, l'ordinanza del 28 agosto (vedi l'articolo) aveva finalmente introdotto anche l'eliminazione della quarantena al rientro dai 27 paesi extra-UE della lista D, almeno per i vaccinati. E ricordiamo anche l'introduzione (per ora fino a fine gennaio) dei "corridoi turistici Covid-free" da altri 6 paesi (vedi qui).

Il sistema delle liste era però in scadenza oggi, e per questo venerdì 22 è arrivata una nuova ordinanza del ministro della Salute che estende, con alcune modifiche, la normativa fino al 15 dicembre 2021, con diverse modifiche alle liste C, D ed E.

Vediamo nel dettaglio cosa cambia quindi nei prossimi 50 giorni, da oggi fino al 15 dicembre.

Dettagli

LA NUOVA NORMATIVA PER VIAGGI ALL'ESTERO E RIENTRI

Venerdì 22 ottobre, con l'approssimarsi della scadenza della precedente ordinanza di fine agosto, il ministro della Salute Speranza ha emanato una nuova ordinanza che regola i viaggi e rientri dall'estero dal 25 ottobre al 15 dicembre.

La lista dei paesi, che era invariata dall'ordinanza di luglio, ha subito stavolta alcune modifiche, ma prima di tutto eccola nella sua completezza:

  • Elenco A - San Marino, Città del Vaticano

  • Elenco B - nessun paese

  • Elenco C - Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse isole Faer Oer e Groenlandia), Estonia, Finlandia, Francia (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte ed esclusi altri territori situati al di fuori del continente europeo), Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi (esclusi territori situati al di fuori del continente europeo), Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira), Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna (inclusi territori nel continente africano), Svezia, Ungheria, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco.

  • Elenco D – Arabia Saudita, Australia, Bahrein, Canada, Cile, Emirati Arabi Uniti, Giappone, Giordania, Kosovo, Israele, Kuwait, Nuova Zelanda, Qatar, Ruanda, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del nord (compresi Gibilterra, Isola di Man, Isole del Canale e basi britanniche nell'isola di Cipro), Repubblica di Corea, Singapore, Stati Uniti d'America, Ucraina, Uruguay, Taiwan, Hong Kong e Macao.

  • Elenco E - Resto del mondo: tutti gli Stati e territori non espressamente indicati in altro elenco.

Vediamo come sono cambiate le liste.

Per i paesi dell'elenco C, ovvero i paesi UE, le regole rimangono le stesse: si può partire per turismo e al rientro è necessario esibire il Green Pass (anche con tampone negativo) e compilare il PLF, il Passenger Locator Form. Dall'elenco rimane assente il Regno Unito, spostato già dall'ordinanza di luglio in quello D, e cambia anche la posizione di Israele, che passa dalla lista C a quella D.

L'elenco D viene ridotto da 27 a 23 paesi, ma con diverse novità: spariscono diversi paesi europei extra UE e del Medio Oriente, rimangono invece i paesi del Nord America, di Asia e Oceania, si aggiungono i primi due paesi del Sud America, ovvero Cile e Urugay, oltre come detto ad Israele e alla new entry Kuwait, Bahrein e Ruanda. Sono ben 10 i paesi che passano dalla lista D alla E: Albania, Armenia, Azerbaigian, Bosnia Erzegovina, Brunei, Libano, Moldavia, Montenegro, Repubblica di Macedonia del Nord, Serbia.

Per i paesi di questo elenco, verso i quali è possibile spostarsi senza motivazione, quindi anche per turismo (pur controllando sempre controllare la normativa di ingresso dei singoli paesi, che vede tuttora la chiusura ai turisti italiani di paesi come il Giappone, tra gli altri), non è necessaria la quarantena al rientro, anche se la misura vale solo per i vaccinati al Covid-19.

Chi è vaccinato può infatti, al rientro da questi paesi, semplicemente compilare il PLF, il Passenger Locator Form e presentare un tampone negativo (molecolare o antigenico) alla partenza (max 72 ore prima, 48 ore per il Regno Unito).

Per gli altri passeggeri rimangono in vigore le regole della precedente ordinanza, quindi oltre a PLF e tampone pre-partenza, c'è la quarantena di 5 giorni e un altro tampone (anche antigenico) alla fine dell'isolamento fiduciario.

Per l'elenco E continua a non essere possibile partire per turismo e la procedura per il rientro prevede ancora la quarantena di 10 giorni.

Infine, altra novità di questa ordinanza, vengono meno le limitazioni speciali previste per gli ingressi da Bangladesh, Brasile, India e Sri Lanka.

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