Dopo le stretta di Macron in Francia scopriamo quali sono i paesi con limitazioni simili in Europa
Il certificato Covid digitale europeo, ovvero il passaporto sanitario dell'UE del quale vi abbiamo parlato in questo articolo, è ormai realtà dal 1° luglio per gli spostamenti in gran parte dei paesi della Comunità Europea.
Ma il pass non serve solo a spostarsi in Europa: è utilizzato anche all'interno di ciascun paese in maniera differenziata per l'accesso ad eventi o l'ingresso ai locali pubblici come negozi o ristoranti. In Francia questa settimana si è decisa una vera e propria stretta che riguarda perfino i mezzi di trasporto non locali come treni o aerei.
Vediamo allora qual è la situazione in Europa, considerato che anche nel nostro Paese il dibattito politico è in questi giorni centrato sulla possibilità di introdurre anche in Italia misure simili a quelle francesi.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha parlato in diretta televisiva lo scorso lunedì sera per spiegare le nuove misure in vigore tra luglio e agosto. Oltre ad introdurre la vaccinazione obbligatoria entro il 15 settembre per personale medico e per chiunque sia a contatto con persone fragili, la scelta per il resto della popolazione è di non rendere la vaccinazione Covid-19 un obbligo, ma di rendere senz'altro la vita più difficile a chi sceglie di non vaccinarsi.
Bisognerà ancora aspettare un'apposita legge, ma l'intenzione del presidente è quella di rendere il Green Pass necessario anche per entrare, con partenza prevista tra il 21 luglio e gli inizi di agosto, in centri commerciali, palestre, cinema, teatri, bar e ristoranti, per partecipare ad eventi, perfino per salire su treni a lunga percorrenza ed aerei. Certo, si può ottenere il Green Pass temporaneo anche solo con un tampone, ma questo diventerà a pagamento e quindi chi non è vaccinato dovrà far fronte ad una spesa ingente per la vita sociale e i trasporti.
La mossa del presidente ha subito generato effetti, se è vero che a distanza di poche ore dal suo discorso sono state quasi un milione le nuove prenotazioni per il vaccino Covid-19.
Tra i primi a introdurre un certificato Covid obbligatorio c’è stata, già dalla scorsa primavera, la Danimarca. Ristoranti, musei, cinema, teatri, parrucchieri sono accessibili solo a chi mostra la app Coronapas, che certifica la vaccinazione o il tampone. La app è nata prima della certificazione europea, e lo scopo era quello di rendere sicuri gli spostamenti interni.
In Grecia, come annunciato dal premier Kyriakos Mitsotakis lunedì sera, entreranno in vigore regole più strette a breve e fino a fine agosto. Il governo di Atene ha deciso che i clienti di ristoranti, bar e caffè dovranno dimostrare di essere stati vaccinati contro il Covid-19 o avere un test negativo effettuato negli ultimi 3 giorni, mentre per cinema, teatri e discoteche sarà introdotto anche l’obbligo di restare seduti. Per mangiare all’aperto, invece, non sarà necessario né il vaccino né un test negativo.
In Lituania e Lettonia solo le persone vaccinate possono consumare pasti al ristorante, andare in palestra, al cinema e a teatro. Gli altri si siedono fuori, con rigide regole di distanziamento e limiti al numero di commensali e partecipanti.
In Germania un'apposita App registra lo stato vaccinale e il più recente tampone effettuato. Ristoranti e alberghi possono, ma le regole variano da Land a Land, chiedere ai visitatori di mostrarla, e quindi decidere di accordare o meno l’ingresso.
In Austria hotel e ristoranti sono aperti, ma all’ingresso è richiesto un certificato vaccinale o una prova di guarigione, o l’esito del tampone negativo. Segue la registrazione con nome e cognome, ma chi entra poi può stare senza mascherina. Gli hotel offrono test agli ospiti ogni 48 ore. Queste regole valgono anche per i club notturni e sono in vigore fino al 23 luglio, poi saranno aggiornate.
Nei Paesi Bassi nei ristoranti vige solo l’obbligo di autocertificazione, rispondendo a un questionario medico all’ingresso: solo i ristoranti che applicano questa regola possono funzionare a capacità piena.
L’Irlanda per i prossimi tre mesi ha deciso che per i ristoranti al chiuso e hotel l'accesso è permesso solo a chi è completamente vaccinato o guarito dal Covid (e ai minori con i genitori), e in possesso di un "Covid cert". Solo in un secondo momento l’accesso sarà permesso anche ai non vaccinati in possesso di un tampone negativo recente.
L’Ungheria ha eliminato molte restrizioni dal 3 luglio, come l’obbligo di mascherina o la richiesta di ristoranti e bar di esibire il certificato vaccinale. I partecipanti agli eventi ora possono essere fino a 100, e fino a 400 per i matrimoni. Il certificato vaccinale resta obbligatorio, in alcuni luoghi pubblici, solo per i minorenni.
Come in Francia, anche a Cipro l’ingresso in bar, pub, hotel e ristoranti solo a chi è vaccinato e mostra il "SafePass" che lo provi, o nel ristorante anche a chi mostra un tampone negativo, disponibile gratuitamente sull'isola.
In Portogallo dal 10 luglio c'è l’obbligo di richiedere a tutti i turisti e residenti un certificato vaccinale nei ristoranti.
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