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Sappiamo quanto la Spagna sia una delle destinazioni turistiche più amate dai Pirati: tra Canarie, Baleari, l'Andalusia e le principali città, il paese si presta a vacanze tutto l'anno, e i numerosi collegamenti aerei le rendono anche facili.
Per gli stessi motivi, però, la Spagna è anche uno dei paesi che deve affrontare i lati negativi dell'overtourism, con proteste che negli ultimi mesi hanno riguardato tutte le mete più gettonate, a volte rivolgendosi anche direttamente ai turisti presenti.
Ora stanno anche entrando in vigore regole più stringenti per il controllo degli arrivi, in alcuni casi anche con un aumento dei costi. Vediamo tutto nel dettaglio qui di seguito!
La Spagna lo scorso anno ha toccato livelli record di turisti (85 milioni di ingressi, +19% rispetto al 2022 e record assoluto), con la maggior parte degli arrivi da Regno Unito, Francia, Germania e Italia.
Le iniziative della politica per combattere gli effetti negativi dell'overtourism sui residenti sono diverse, come ad esempio la decisione a Barcellona di vietare gli affitti brevi (come Airbnb) entro pochi anni (ve ne avevamo parlato qui).
Ora è il turno di una riforma voluta dal ministero dell'Interno e che è in teoria rivolta ad un controllo più efficace degli arrivi dei turisti e dei loro movimenti in ottica di sicurezza. La misura però, che prevede che ogni turista, anche per un soggiorno di un solo giorno in Spagna, debba lasciare oltre 40 dati personali compresi dati sensibili come il numero di conto corrente, ha generato molte polemiche.
Le contestate misure approvate nel Real Decreto 933/2021, un vero e proprio "screening" del turista, hanno avuto diversi rinvii e la nuova partenza era prevista per il 1° ottobre 2024, ma anche stavolta le dure critiche degli addetti ai lavori (soprattutto alberghi e società di autonoleggio) hanno portato ad un ennesimo spostamento della data: attualmente la nuova data per l'entrata in vigore è il 2 dicembre 2024.
Tra i dati personali che i turisti dovranno fornire ci sono residenza, numero di telefono, codice fiscale, estremi del documento di riconoscimento, numero del conto bancario, indirizzo e-mail e molti altri, con chiare preoccupazioni rispetto alla privacy e alla gestione di questi dati, anche perché tutte le strutture ricettive (compresi campeggi e B&B) dovranno adeguarsi.
Il ministero ha chiarito che l’entrata in vigore delle nuove regole a suo tempo era stata rinviata proprio per permettere ai gestori di attività ricettive di adeguarsi, ma adesso non è più rinviabile, ed ha l'obiettivo di contrastare meglio terrorismo e criminalità organizzata.
Quello che però partirà il 1° ottobre senza rinvii è l'aumento della tassa di soggiorno in alcune città: a Barcellona ad esempio ora si spenderà (sommando la tassa comunale che diventa di 4 euro e quella regionale) da un minimo di 5€ ad un massimo di 7,50€ a notte (info qui).
Che ne pensate, Pirati?